venerdì 3 giugno 2011

Barcellona,Catalunya,arte culinaria

 È impossibile definire la cucina catalana attraverso pochi piatti tipici. Piatti con una profonda origine contadina, dall’umile “ escudella” alla ricca e varia cucina dei frutti di mare, dal pesce alla griglia all’eccellente “suquet de peix”, si gustano a Barcelona.
Ci sono, inoltre, tanti differenti modi di preparare il merluzzo, un ampio repertorio per il pollame e la selvaggina, includendo il coniglio con le lumache,la pernice o il cinghiale secondo lo stile catalano, e numerose specialità, come l’anatra con le pere, il pollo con gamberetti o aragosta. Infine, non bisogna dimenticare i piatti che hanno come ingredienti principali l’anatra e l’oca, come pure le lumache e i funghi.
Tra gli altri piatti tradizionali si ricordano anche la “tortilla de patatas” (frittata di patate), la “paella” a base di riso con carne e/o pesce, i “bocadillos” (panino) con salsa, prosciutto (serrano) e formaggio e i “churros” (bastoncini di pastella fritti).
Anche i postres (desserts) sono vari e tra questi la “crema catalana” (un budino di crema con una crosta al caramello), il “mel i matò” (formaggio tipo “cottage” e miele), il “flan” (crème caramel) ed, infine, le numerose varietà di “natillas” (creme).
La Catalogna, produce anche ottimi vini, in particolare quelli provenienti dal Penedès, Costers del Segre, Alella e Perelada. Penedès è la regione per eccellenza dello spumante “cava”.

Barcellona,Catalunya,lingue parlate

A Barcellona, come nel resto della Catalogna, coesistono due lingue ufficiali, il Catalano e il Castigliano, entrambe derivate dal latino, ma molto differenti tra loro. Tutti conoscono il Castigliano, sebbene la maggioranza utilizzi il Catalano per comunicare. La pronuncia, nel Castigliano, è molto semplice, ogni parola si pronuncia nello stesso modo in cui è scritta, di contro, il Catalano è più difficile, con suoni più simile al francese. Nonostante ciò, nei luoghi di interesse turistico, vi sarà sempre qualcuno che parla Inglese, francese e, forse, anche tedesco. Ecco un piccolo vocabolario per chi desidera conoscere le espressioni fondamentali.
SPAGNOLO ITALIANO CATALANO
Hola, buenos días     Ciao, buongiorno Hola, bon dia
Adiós / Buenas noches / Hasta luego
Arrivederci / Buona notte / A presto Adéu / Bona nit / Fins després
Sí / No / Vale Sì / No / Ok Si / No / Val d´acord
Cómo te llamas? / Me llamo... Come ti chiami? / Mi chiamo.. Com et dius? / Em dic...
Cómo estas? / Muy bien, gracias Come stai? / bene,grazie. Com estàs? / Molt bé, gràcies
Por favor / Muchas gracias / De nada Per favore / Molte grazie / Di niente Si us plau / Moltes gràcies / De res
Grande / Pequeño Grande / Piccolo Gran / Petit
Bonito / Feo Bello / Brutto Maco / Lleig
Caro / Barato Caro / A buon mercato Car / Barato
Abierto / Cerrado Aperto / Chiuso Obert / Tancat
Frío / Caliente Freddo / Caldo Fred / Calent
Bueno / Malo Buono /Cattivo Bo / Dolent
Más / Menos Più / Meno Més / Menys
Ahora / Tarde / Más tarde Ora / Dopo / Più tardi Ara / Tard / Més tard
Mañana / Tarde / Noche Mattina / Pomeriggio / Sera Matí / Tarda / Nit
Ayer / Hoy / Mañana Ieri / Oggi / Domani Ahir / Avui / Demà
Día / Semana / Mes / Año Giorno / Settimana / Mese / Anno Dia / Setmana / Mes / Any
Calle / Plaza /Avenida / Paseo Strada / Piazza / Viale / Boulevard Carrer / Plaça / Avinguda / Passeig
Servicio / WC / Aseo Gabinetto Servei / WC / Bany
Habitación simple / Doble Stanza singola / Doppia Habitació simple / Doble
Habitación con / Sin baño / Ducha Camera con / Senza bagno / Doccia Habitació amb / Sense bany / Ducha
Aeoropuerto / Avión Aeroporto / Aereo Aeroport / Avió
Puerto / Barco Porto / Barca Port / Vaixell
Estación de tren / Tren Stazione dei treni / Treno Estació de tren / Tren
Terminal de autobús / Autobús Stazione dell'autobus / Autobus Estació d´autobusos / Autobús
Parada de autobús / Metro / Taxi Fermata dell' autobus / Metropolitana / Taxi  Parada de bus / Metro / Taxi
Precio / Entrada / Billete Prezzo / Ingresso / Biglietto Preu / Entrada / Billet
Billete sencillo / De ida y vuelta Biglietto d'andata / Di ritorno Billet sencill / d´anada i tornada
Cuánto vale? Quanto costa? Quant val?
Cómo podría ir a...? Come posso andare a ...? Com puc anar a...?
Dónde está..? Dov'è...? A on està...?
Qué hora es, por favor? Che ore sono? Quina hora és?
Estoy buscando... Cerco... Cerco...
Necesito... Ho bisogno di... Necessito
Quiero / Querría Voglio / Vorrei  Vull / Voldria
Déme / Tiene? Dammi / Ha..? Doni´m... / Té?
Sabe? / No lo sé Lo sa? / Non lo so Sap? / No ho sé
Lo siento / Perdone Mi dispiace / Scusami Ho sento / Perdoni
Lo siento no hablo español / Catalán Mi dispiace, non parlo lo spagnolo / Catalano Ho sento / No parlo espanyol / Català
Habla usted inglés / francés / alemán / italiano? Parla inglese / francese / tedesco / italiano? Parla anglès / francès / alemany / italià?
No entiendo / No comprendo Non capisco/ Non comprendo No entenc / No comprenc

Barcellona,modernismo catalano

Alla fine dell'Ottocento Barcellona, che aveva ospitato l'Esposizione Internazionale del 1888, si profila come la città più dinamica della Spagna e come la capitale del Modernismo, la peculiare versione locale del movimento internazionale dell'Art Nouveau.In particolar modo si delineò, attraverso una fervida attività edilizia che ridefinì il profilo della città, l'opera di Antoni Gaudì, uno dei massimi architetti e artisti del periodo, che con incredibile precocità rispetto al contesto europeo realizzò opere radicalmente innovative non solo per la storia dell'architettura, ma per l'intero immaginario artistico e visivo del Novecento.

Il MODERNISMO è un fenomeno nato dallo splendore economico e dal privilegio sociale della borghesia; tuttavia, è anche un movimento di carattere politico. L'elevazione sociale della borghesia industriale e finanziaria sulla classe operaia coincise con il consolidamento del movimento nazionalista catalano in opposizione allo Stato spagnolo. I tentativi del progressismo politico catalano di formare un governo stabile avevano dato origine a grandi rivolte popolari che spaventarono la borghesia barcellonese, così che la stabilità politica e l'atmosfera conservatrice adeguata perchè la borghesia catalana potesse incorporarsi al movimento nazionalista catalano non si conseguirono fino alla caduta della Prima Repubblica (1874) e alla restaurazione della monarchia spagnola. Con un solido progetto politico, il Modernismo si convertì anche nella nuova forma di espressione della identità nazionale catalana.
In questa cornice storica si misero in evidenza circa 80 architetti, che si trovarono a dover affrontare il centro della città, letteralmente soffocato dalle vecchie mura che minacciavano di cadere; nello stesso tempo Barcellona disponeva di un Exaimple (Ensanche: estensione) che sarebbe diventato lo spazio prediletto dell'architettura modernista. I nomi più rappresentativi sono, a parte Antoni Gaudì, che portò il Modernismo alle più alte vette di originalità e genialità, gli architetti Lluis Domènech i Montaner e Josep Puig i Cadafalch.

Barcellona,arte e urbanistica


Della colonia romana di Barcino restano i ruderi di un tempio in stile corinzio dedicato ad Augusto e buona parte della cerchia delle mura, conservate in alcuni tratti fino all'altezza originaria (9 m) con numerose torri quadrangolari e semicircolari agli angoli. Le numerose sculture e i mosaici scoperti in vari punti della città sono raccolti nel Museo Archeologico. La città si presenta attualmente costituita da un nucleo antico, sviluppatosi tra il sec. XIII e il XV, e separato dalla città moderna dal giro delle Rondas, ampi viali alberati aperti nell'Ottocento sul luogo delle mura dell'epoca di Giacomo II (sec. XIV). Dei monumenti romanici il più importante è la chiesa di Sant Pau del Camp (sec. XII), a croce greca con cupola e tre absidi. Eccezionale è l'insieme degli edifici gotici, di destinazione sia civile sia religiosa, i quali documentano tre secoli di sviluppo dell'architettura catalana. Nella chiesa di S. Caterina (iniziata nel 1223) compare per la prima volta il tipo di chiesa monastica a una sola navata molto ampia, con cappelle tra i pilastri, che diverrà caratteristica della Catalogna e non sarà priva di influenze nella Francia meridionale, anticipando la tendenza alla definizione di spazi semplici e unitari, propria del gotico tardo. La cattedrale (S. Eulalia), iniziata nel 1298, è a tre navate suddivise da sottili pilastri che non interrompono lo spazio, cappelle tra i contrafforti, abside con cappelle radiali, deambulatorio e cripta. L'interno è ricco di opere di scultura e di pittura, specialmente dei sec. XIV e XV. Tra gli altari dipinti spiccano quello della Trasfigurazione, di Lluís Borrassá, il maggior rappresentante del gotico internazionale in Catalogna, e quello di San Gabriel (ca. 1450) di Bernardo Martorell, artista di transizione tra il gotico e il nuovo naturalismo di importazione fiamminga. La celebre Pietà del canonico Desplá (1490) di Bartolomé Bermejo, capolavoro conclusivo della pittura "ispano-fiamminga" del Quattrocento, è conservata nell'annesso Museo Capitolare. Gotici sono l'altare maggiore, il coro e il chiostro. Nella cripta è conservata l'arca di S. Eulalia, opera di scuola pisana della prima metà del sec. XIV, significativa testimonianza dei rapporti tra Italia e Catalogna nel Trecento. Della prima metà del Trecento sono la chiesa di S. Maria del Pino (iniziata nel 1322); la chiesa di S. Maria del Mar (iniziata nel 1328), capolavoro del gotico catalano, a tre navate con deambulatorio; la chiesa dei Santi Justo y Pastor (iniziata intorno al 1342); la cappella di S. Agueda annessa al Palacio Real Mayor (in catalano, Palau Reial Major), dove si conserva il retablo dell'Adorazione dei Magi di J. Huguet (1464-65). Al di fuori della città vecchia si trova il monastero di Pedralbes, fondato nel 1326, con chiesa e chiostro gotici e fondamentali affreschi (1345-46) di Ferrer Bassá, caposcuola della pittura catalana trecentesca e diffusore di modi italiani. Nel secondo Trecento e nel Quattrocento, esaurite le grandi imprese architettoniche religiose, l'architettura gotica è documentata soprattutto da una cospicua serie di edifici civili: così il Salón de la Lonja (Loggia di commercio, 1383), inserito nel settecentesco Palacio de la Contratación; il Salón del Tinell (1359-62) nel Palacio Real Mayor; la Casa Consistorial (municipio) con la facciata del 1402 e il Salón de Ciento (1373); la Deputación de Cataluña, per cui eseguì opere Pere Johan, il più importante scultore catalano del gotico internazionale; le Atarazanas, oggi Museo Marittimo; i resti imponenti dell'arsenale; il Palacio de la Audiencia; infine, fuori della città, l'ospedale di S. Cruz (1401).

Meno significativa fu l'attività edilizia nei secoli successivi, in relazione anche alla decadenza economica e politica della città. Soltanto nell'Ottocento Barcellona, diventata la prima città industriale della Spagna, conobbe una vigorosa espansione urbana. Nel 1858, sul luogo della cinta muraria abbattuta nel 1854, vennero aperti dei viali a percorso circolare, le Rondas. Nel 1859 venne approvato il piano regolatore di I. Cerdá, che prevedeva l'espansione della città a monte del nucleo antico e a NE lungo il mare, su pianta rettangolare a scacchiera e con un lungo asse diagonale di attraversamento. Tale ampliamento (Ensanche), realizzato poi con alcune modifiche, è strutturato su tre arterie principali il Paseo de Gracia, ampio viale alberato, termina al margine della città vecchia nella Plaza de Cataluña, da dove partono le Ramblas, che attraversano il nucleo antico fino al mare, e l'Avenida José Antonio Primo de Rivera che con l'Avenida del Generalísimo Franco attraversa la città nuova. Più tardi vennero creati alcuni parchi periferici: nel 1888, in occasione dell'Esposizione Universale, il parco di Montjuich, sulla collina che delimita a S la città vecchia; nel 1900-14 il parco di Güell, di Antonio Gaudí, del quale bisogna ricordare inoltre la Casa Batló, la Casa Miláe la chiesa della Sagrada Familia. L'Esposizione Internazionale del 1929 segna una tappa significativa di un lungo processo di sviluppo della città verso ponente, con l'espansione dell'Ensanche e il consolidamento della colonizzazione della collina del Montjuich. Nel 1933 viene redatto il Piano Marcia con la partecipazione di Le Corbusier che proponeva un modello razionalista di crescita urbana, mai realizzato a causa della guerra civile. Nel 1953 il Piano Comarcal istituzionalizzava l'ambito dei ventisette comuni che costituiscono l'area metropolitana, prevedendo due zone di espansione lungo l'asse levante-ponente. Dopo venti anni di espansione disordinata, nel 1976 viene redatto un Piano generale metropolitano con conseguente riorganizzazione della maglia viaria, con la creazione di aree verdi e strutture collettive. Nel 1986 Barcellona è stata designata sede dei giochi olimpici del 1992, evento che ha dato vita a nuovi importanti interventi urbanistici. Di particolare rilevanza il riassetto del litorale orientale quale prolungamento del lungomare cittadino e le opere realizzate nella parte ovest della città, il Montjuïc, divenuto fulcro delle costruzioni olimpiche. Nel 1990 sono sorti in quest'area il palazzo dello sport di A. Isozaki e lo stadio olimpico di V. Gregotti mentre per l'occasione veniva riabilitata la teleferica del 1929 che con due tratti lunghi 700 metri e due sole torri in traliccio di ferro alte cento metri, dal Montjuïc scavalca il porto terminando sulla spiaggia. Non tralasciando di menzionare, nella stessa zona, gli interessanti esperimenti di modellazione del terreno operati da C. Ferrater per il nuovo orto botanico (1999) va sottolineata la maestosità della Torre delle Comunicazioni anche detta Torre S. Calatrava dal nome del suo creatore. La si riconosce da lontano per la forma particolare. Disegnata dall'architetto spagnolo, autore in città di un altro emblema dell'architettura d'avanguardia il ponte Filippo II (1987), ed edificata tra il 1989 e il 1992, la torre è alta 136 metri e svolge anche il ruolo di gigantesca meridiana. Spostandosi invece nella zona del litorale est si può osservare come la riqualificazione abbia trasformato un vasto terreno abbandonato e occupato da insediamenti industriali in un quartiere completamente destinato agli sport e al tempo libero. Il villaggio olimpico che al termine della manifestazione è stato riconvertito in zona residenziale, si estende con i suoi 2000 appartamenti dove un tempo moli decrepiti impedivano la vista al mare. È qui che, testimoniando l'interesse dell'architettura moderna per costruzioni dalla notevole elevazione, davanti alla piazza dei Volontari, si ergono due nuove torri dalla severa architettura. Una delle torri è l'Hotel Arts, opera degli architetti B. Graham e F. O. Gehry, l'altra, la torre Mapfre, dovuta all'ispirazione di I. Ortiz e E. de León, destinata ad uffici e ad un centro commerciale nella parte inferiore. Le torri sono alte 153,5 metri e sono le più alte di tutta la Spagna. Di fronte alle torri, praticamente sulla spiaggia, luccica una gigantesca scultura sospesa, in fasce di rame intrecciato a forma di pesce in volo verso il mare, sempre di F. O. Gehry, e poco distante, sullo stesso litorale, il basso edificio cilindrico di Á. Siza Viera che ospita il Centro Meteorologico. Gli ultimi dieci anni del sec. XX hanno visto cambiare profondamente il volto costruito della città, non solo per le grandi opere realizzate in occasione dei giochi olimpici. Molti i capolavori di architettura moderna che portano la firma dei creatori più attivi in questi anni. È opera di Bofill il Teatro nazionale di Catalogna, inaugurato nel 1997, la cui grandiosa sagoma ricorda il Partenone mentre, due anni più tardi, proprio a fianco del teatro è stato ultimato l'auditorio che porta la firma del madrileno Moneo autore di una nuova architettura dotata di tecnologie di punta e di una acustica straordinaria. Il recente recupero del quartiere della Plaça de les Glories Catalanes completa, 150 anni dopo, i progetti di Cerdá che spostavano lì il nuovo centro cittadino mentre il Parco del Estació del Nord, aperto nel 1988 dietro la dismessa stazione del nord è "abitato" dalle sculture di Beverly Pepper, realizzate in mosaico bianco e blu e ispirate alle opere di Gaudí. Altrettanto degna di nota è la Plaça dels Països Catalans, che, realizzata da Viaplana e Piñon, architetti del Centro di Cultura Contemporanea di Barcellona (CCCB) nel Raval, al momento della sua inaugurazione (1982) suscitò molte critiche collocata come è all'incrocio di tracciati stradali e ferroviari. Altrettanto innovativi gli interventi destinati alla riqualificazione ambientale. Tra tutti vanno almeno ricordati il Parc de la Ciutadella, sito dell'Esposizione Internazionale del 1988 in precedenza militare, ora divenuto il polmone verde della città e oasi molto frequentata dai barcellonesi con una estensione di 17 ettari, una cascata monumentale, sculture tra le più emblematiche di Barcellona. E i lavori nell'area portuale che, grazie ad una progettazione coordinata fra O. Bohigas, J. Martorell, D. Mackay, A. Puigdomenech, J. R. de Clascà hanno portato alla realizzazione di passeggiate come la Rambla de Mar, il Mirador del Port Vell, il Mol d'Espanya, caratterizzate da interessantissimi interventi di progettazione del verde e di arredo urbano, apprezzabili soprattutto per l'originale disegno dell'illuminazione notturna e punteggiati da edifici polifunzionali come il Maremagnum, e l'Aquarium che è il più grande d'Europa. Nel sottolineare la posizione di assoluto primo piano che Barcellona ha assunto nel testimoniare gli sviluppi della più moderna architettura non possono però essere dimenticati i capolavori del passato: il Padiglione Mies van der Rohe primo e splendido esempio di architettura razionalista costruito per rappresentare la Germania alla Esposizione Universale del 1929 che, demolito alla fine della manifestazione è stato, nel 1986, fedelmente ricostruito quasi nello stesso luogo e la cattedrale della Sagrada Famiglia il cui cantiere prosegue dal 1883, aggiornato con tecniche computerizzate avanzatissime, nell'assoluto rispetto del progetto originale di A. Gaudí.

Barcellona cenni storici


Fondata, pare, dal generale cartaginese Amilcare Barca (su una precedente città celtibera chiamata Laye), divenne presto romana (Colonia Faventia Julia Augusta Patricia Barcino); nel 415 Ataulfo ne fece la capitale della Gothia Hispana. Conquistata da 'Abd al-'Azīz ibn Mūsā nel sec. VIII, durante il breve dominio saraceno fu chiamata Barciliona, Barciluna e Barsneluna. Nell'801 Ludovico il Pio, figlio di Carlo Magno, la tolse agli Arabi, facendone la capitale di una contea franca ereditaria, che fin dall'inizio godette di ampia autonomia e che nel 987 si dichiarò indipendente assumendo nei sec. XI e XII particolare importanza soprattutto come potenza marittima e per il commercio mediterraneo. Raimondo Berengario "il Vecchio", che iniziò l'espansione della contea anche a N dei Pirenei, promulgò nel 1058 la famosa Lex Usuaria, detta in catalano codice degli Usatges (Usr), codificazione di usi e costumi romani, visigoti e feudali, di grande importanza giuridica e storica. La città, entrata a far parte del Regno di Aragona nel 1137, in seguito al matrimonio tra Raimondo Berengario IV e Petronilla d'Aragona, rimase il primo porto del regno, anche dopo l'estinzione della dinastia catalano-aragonese e il Compromesso di Caspe (1412) che intronizzò una dinastia castigliana. Ma la scoperta dell'America, l'unificazione della Spagna, la politica sempre più accentratrice di Filippo II e dei suoi successori e il peso crescente di Madrid, la nuova capitale, causarono il malcontento dei Catalani e dei Barcellonesi in specie; nel 1640 la città si rivoltò, massacrando il viceré Santa Coloma e altri rappresentanti del governo centrale ("Corpus Domini di sangue"); poco dopo (dicembre 1640-gennaio 1641) i Catalani si unirono alla Francia proclamando Luigi XIII conte di Barcellona. Ne seguì una guerra in seguito alla quale la città fu ripresa dalle truppe spagnole, dopo lungo assedio, il 13 ottobre 1652. Lo stesso spirito separatista indusse Barcellona a schierarsi, durante la guerra di Successione (1702-11), con l'arciduca Carlo d'Austria; di nuovo resistette, anche dopo la fine della guerra, alle truppe spagnole e cedette solo dopo un altro durissimo assedio (1713-14). Dopo la vittoria i Borbone le tolsero i pochi privilegi che ancora aveva (fra cui l'uso del catalano negli atti pubblici); ciò spiega il rinfocolarsi di tendenze separatiste nel sec. XVIII e soprattutto nel XIX, quando vennero ad accentuarle prima il Romanticismo, con la sua scoperta delle letterature nazionali - e del Romanticismo in Spagna Barcellona fu uno dei primi centri con aperte tendenze "europeistiche" - e quindi lo straordinario sviluppo industriale della città che nel giro di qualche decennio diventò la più importante di Spagna per il numero di abitanti (190.000 nel 1860, oltre mezzo milione nel 1900, oltre 1 milione nel 1935, superando la stessa Madrid), il numero e le dimensioni delle industrie (tessili, metalmeccaniche, chimiche, navali) e l'incremento dell'attività commerciale. Correlato inevitabile di questa situazione furono lo sviluppo dei movimenti anarchico e socialista, i pronunciamientos e i conflitti sociali, culminati nel primo sciopero generale organizzato d'Europa (1902) e nella "settimana tragica" del 1909, quando agitazioni anticlericali furono represse con durezza dall'esercito. Il catalanismo moderato della ricca borghesia conseguì nel 1913 il riconoscimento della Mancomunidad catalana, cioè di un primo abbozzo di autonomia regionale, soppressa più tardi dalla dittatura di Primo de Rivera. Nel 1931 il governo repubblicano riconobbe alla Catalogna uno statuto regionale autonomo, con governo proprio (Generalidad), ma dopo la caduta di Barcellona (26 gennaio 1939) e la fine della guerra civile ogni autonomia fu soppressa dai franchisti. La città fu sede di due trattati. 


Barcellona

Città (1.508.805 ab.) della Spagna nordorientale, capoluogo della comunità autonoma di Catalogna, affacciata al Mar Mediterraneo su una stretta pianura costiera tra le foci dei fiumi Besós e Llobregat , dominata a NW da una serie di colline parallele alla costa e culminanti a 532 m nel Tibidabo. A SE si apre sul porto la città vecchia; attraversata da un'importante arteria (La Rambla), conserva una struttura urbana compatta, con vie strette, ed è sede dei principali monumenti, tra cui la cattedrale. A W e a N si stende la città nuova (Ensanche), con regolare struttura a scacchiera, caratterizzata da vie ampie e regolari e attraversata dalla Diagonal, la più elegante strada della città. Punto di unione delle due città, la Plaza de Cataluña è il fulcro di tutta l'attività urbana. I quartieri periferici si sono sviluppati lungo le colline circostanti e lungo la costa; l'area metropolitana nella sua espansione ha raggiunto e inglobato numerose cittadine situate nei dintorni (Badalona, Hospitalet, Santa Coloma, Sabadell e Tarrasa), formando una vasta conurbazione. Oggi Barcellona, seconda città del Paese per popolazione, situata allo sbocco delle vie naturali del retroterra e sul passaggio obbligato delle vie che dai Pirenei scendono verso le città costiere della Spagna orientale, è il maggior centro industriale del Paese, sede di numerosi stabilimenti attivi soprattutto nei settori metallurgico, meccanico (autoveicoli), tessile, edile, chimico, farmaceutico, cantieristico, alimentare, grafico, del legno, della carta. Il suo porto importa per lo più materie prime (carbone, acciaio, cotone) destinate all'industria; il suo aeroporto internazionale, situato presso la foce del Llobregat, è uno dei più attivi e attrezzati del Paese. Centro culturale e artistico fin dal Medioevo e sede di due università, Barcellona è ricca di biblioteche e di numerosi musei d'arte e di storia naturale; nei dintorni, il castello reale di Pedralbes. In spagnolo, Barcelona.

Girona Half day


> Girona
> Tipo Half Day

Questa Escursione ha una durata di 3 ore circa Se con Partenza dalla Costa Brava/Maresme 5 ore se con Partenza da Barcellona e viene svolta con un Professionista autorizzato.
Essa Comprende :



Visita alla Cattedrale di Girona.Consacrata nel 1038, è un’ atipica struttura,Iniziata a costruire intorno al XI secolo in stile romanico,subisce vari interventi stilistici nel corso dei secoli.Distacca senza dubbio la decisione in fase di ristrutturazione nell’anno 1415 – 16 di proseguire i lavori non del tutto con evoluzione prettamente gotica ( con tre navate ) ma con una e unica navata centrale di ben 23 m di larghezza che rappresenta l’unica soluzione ad oggi presente al mondo.
Ricca di opere d’arte, tra i piu’ famosi Il Tappeto della Creazione,il beatus e uno dei pochi libri dell’Apocalisse.


Visita alla Chiesa di San Felix. Struttura Gotica che corrisponde al secolo XVI fu innalzata su un edificio Romanico che apparteneva al secolo XII dove esistevano sarcofagi paleocristiani del secolo IV che procedevano da un cimitero presente anticamente nello stesso luogo.
In questo tempio esiste una cappella specialmente dedicata a San Narciso ,Santo venerato in Girona e festeggiato il 29 di Ottobre giorno del suo onomastico,per aver scacciato con un miracolo da Girona le truppe degli invasori Francesi nel 1285.Dice infatti una leggenda che dal Sarcofago del Santo fuoriuscirono delle mosche che uccisero ben 4.000 cavalli e 20.000 soldati.


Passeggiata nel Quartiere Ebraico ( Call o la Juderia ) senza dubbio tra i migliori per ordine di conservazione d’Europa.Nello stesso troveremo stradine con grande pendenza fatte di pietra che accolsero La Comunità Ebrea Gerundense che contava nella sua miglior epoca ( S.XII – XIII ) con un migliaio di persone.Si potrà accedere a qualcuna delle case del quartiere Ebraico e ammirarne i bellissimi Pati e giardini cosi’ come al Centro Bonastruc “ça Porta” ormai diventato recinto storico che conserva pero’ l’essenza dell’antica Juderia di Girona.




Note : Il costo di eventuali ingressi a Musei e/o Recinti Patrimonio dello Stato è a carico del cliente. Per eventuale entrate a Musei e/o Recinti occorre la Prenotazione.
  
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